sabato 7 agosto 2004
Tra il dire e il fare" di mezzo la Fallaci. Malpelo apprezza molto sua sorella Neera: ha scritto la più bella biografia di Don Milani. L'Oriana no. Ieri con il "Corsera" era in edicola un suo libretto infuocato, a salve e allo specchio: 116 pagine di domande dell'Oriana all'Oriana e di risposte dell'Oriana all'Oriana. Con slogan pubblicità: "Troppi tacciono, hanno paura di parlare, dire ciò che pensano ossia ciò che dico io". Cioè: tutti quelli che tacciono pensano ciò che dico io. Un delirio! Ma se cambi "dire" con "fare" diventa così: "troppi hanno paura di" dire ciò che pensano, ossia ciò che faccio io". Grossa differenza: lei non pensa e parla più per tutti, ma scrive quello che pensa. Invece certe sicurezze la portano fuori strada. Nel testo conferma multipla. A p. 31, p. es., parlando del 1938 ricorda che Hitler varava le leggi razziali e rimprovera "Vaticano" e "Pio XII, con le sue arie da monarca", per il loro silenzio. In realtà fino al 1939 c'era Pio XI, che già nel 1937 aveva pubblicato la "Mit brennender Sorge", durissima condanna del nazismo e del suo razzismo scritta in tedesco proprio da Eugenio Pacelli, il futuro Pio XII. Di più: a p. 33 lei si ricorda giovanissima e affascinata dalla visita di Hitler a Firenze e in Italia" Per la storia allora Pio XI chiuse il Vaticano e se ne andò da Roma a Castelgandolfo, affermando la totale alterità tra la croce di Cristo e quella nazista. Ultima perla: a p. 36 parla del successo del suo libro e annota con dispetto: "per una settimana venni retrocessa dal libro di Papa Wojtyla. Passata quella, però, tornai subito al mio posto". Quel "mio", sinonimo di "primo": un capolavoro.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI