domenica 2 gennaio 2005
Due pagine di Repubblica (28 e 29 dicembre) per celebrare il cinquantenario della scoperta del DNA, che - scrive il matematico e logico Piergiorgio Odifreddi - ha consentito di «rispondere alla domanda più fondamentale che poteva porsi: "Cosa c'è di misterioso, magico o addirittura divino nella vita?"». Ecco la risposta dello scopritore James Watson: «Niente», e il commento di Odifreddi: «La vita risultava, infatti, non essere altro che il prodotto di normali processi fisici e chimici e per spiegarla non era neppure stato necessario inventare una nuova scienza». Elementare, Watson. Non resta che «aspettare che l'ora di DNA sostituisca, o almeno si affianchi, all'ora di religione nelle scuole» per poterci «finalmente liberare dalla mitologia che per millenni ha avvolto nelle sue nebbie metafisiche il problema della vita». Odifreddi è colui che, giusto un anno fa (Repubblica, 17 dicembre 2003), intervistò il Premio Nobel 1981 per la medicina David Hubel su temi di bioetica, condividendone la risposta: «Naturalmente l'etica non è soggetta alla logica [...] Il Cristianesimo è irrazionale in queste cose». Dio si concede talvolta un po' d'ironia: si diverte a far scoprire le sue meraviglie ai grandi che non credono in lui, ma è ai piccoli che ne fa comprendere il significato. EFFETTI COLLATERALI Lo "tsunami" ha avuto qualche effetto collaterale anche sui giornali. Per esempio su Il Sole 24 Ore, che lunedì 27 è uscito con questo titolo di apertura in prima pagina: «L'onda lunga dei listini»; e su Libero, che con un luttuoso sfondo nero ha dedicato metà della prima pagina a «I 10 progetti segreti di Silvio Berlusconi». Tra i quali non c'era la notizia dello "tsumani" data, invece, più in basso e in caratteri da cronaca quotidiana. Coerente il fondo del direttore Vittorio Feltri, che cominciava: «Amici lettori. Penserete che lo spumante natalizio abbia lasciato segni nel mio cervello». Lui, naturalmente, smentiva, ma il giorno dopo la prima pagina presentava una «Madre Natura» grossa così, poi definita «un'assassina», senza tener conto che, da milioni di anni, Madre Natura combina, sì, anche disastri, ma per la maggior parte del suo tempo è impegnata a far sorgere e tramontare il sole e a far nascere e campare miliardi di suoi figli, anche se redattori di Libero. Una risposta l'ho trovata, stavolta, in un fondo di Gianni Vattimo sul Manifesto (mercoledì 29): «Una parte dei danni che il maremoto ha fatto dipendono, ancora una volta, non dalla natura, ma dalla storia, dall'economia, dal dominio (le zone colpite non avevano un sistema di allarme perché costava troppo)». Anche La Repubblica (martedì 28) è uscita con un titolo da effetto collaterale: «Asia, è un disastro umanitario». Umanitario? LAICITÀ... Quattro pagine del "laico" Il Messaggero (mercoledì 29) per gli oroscopi del 2005: «Tutto sulla fortuna, l'amore, la salute, il lavoro e gli affari» del solito astrologo Branko. Invece sul Venerdì della "laica" Repubblica (venerdì 31) un inserto di ben 26 pagine firmate Horus: «Gli astri non mentono mai. E allora ecco, segno per segno, le novità che ci porterà l'anno nuovo». Anche questa è la loro laicità.
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