mercoledì 17 aprile 2013
Coppia mista d'azzardo. Vecchio ritaglio ("Italia Oggi", 22/3, p. 10) a firma Fabrizio Anselmo. Titolo: «Lefevriani senz'altre concessioni». Mancherebbe una "b", ma è il meno. Infatti il testo informa che «l'ala più tradizionalista della Chiesa (cioè i lefebvriani, ndr.) ha trovato in Benedetto la sponda principale in Vaticano». La "sponda"? Come al biliardo… Ma davvero? A parte i termini, andrebbe ricordato che proprio Joseph Ratzinger ha resistito per tanti anni, e ben otto da Papa, alle "sirene" dei lefebvriani, come avevano fatto prima ben 3 Papi. Quando qualcuno si sporge troppo sono guai, vero? Capita anche su altri fogli ed altri fronti. Sul "Fatto quotidiano" (10/4, p. 16: «Riformatori si diventa. Francesco ci proverà») Loris Mazzetti, notissimo esperto di Rai, deluso ora di passato e presente in Azienda, si mostra pronto a promuovere la riforma della Chiesa cattolica. Eccolo infatti che storce il naso e aggrotta le ciglia: «Questo è sicuramente un Papa che affascina anche chi non crede, ma i suoi discorsi sanno di Chiesa antica, i contenuti sono ancora lontani dai bisogni della gente». E già: il Papa parla di «culto della Madonna e dei santi, la confessione, il diavolo…». È Chiesa antica, roba superata, ragazzi, sentenzia Mazzetti: non ci siamo! E perciò offre subito la sua consulenza con un elenco di preti che il Papa, ovviamente, dovrebbe imitare: tre vivi e sette morti. Beh! I morti non potranno reagire, beati come sono, ma i tre vivi avranno il diritto di sentirsi anche un po' offesi, vero? Resta il fatto che l'esperto di Rai, già braccio destro del grande Enzo Biagi, ora dispera dell'Azienda, e allora vorrebbe essere assunto, magari da "precario", alla Congregazione del Clero. Poi ci penserà l'Usig (vaticana)?
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