sabato 3 luglio 2021
Non c'è solo il calcio in testa ai pensieri degli italiani. In questi mesi stiamo assistendo, infatti, al ritorno di un grande, tradizionale, forse ineguagliabile "amore" dei nostri connazionali: la casa. Lo segnalano i dati dell'Agenzia delle Entrate: nei primi tre mesi del 2021 gli acquisti di abitazioni sono aumentati del 38%, superando i livelli del 2019 (e quindi recuperando pienamente gli effetti della pandemia sul mercato immobiliare). Si tratta di un fenomeno che coinvolge l'intero mondo avanzato: dagli Stati Uniti protagonisti nell'anno in corso di uno straordinario boom del mercato delle case ai principali Paesi europei come Francia e Germania. Alcuni esperti paventano già il rischio di una nuova bolla immobiliare, in quanto al forte incremento del numero di compravendite è associato quasi ovunque un consistente aumento dei prezzi. Proprio in quest'ultimo elemento si nasconde un'anomalia italiana: perché da noi, unico Paese, i prezzi sono sostanzialmente fermi. Le ragioni di questo fenomeno ci consentono di illuminare una serie di peculiarità della società italiana. La prima è l'alto tasso di patrimonializzazione immobiliare degli italiani, un vero e proprio record globale: più dell'80% dei nostri connazionali sono proprietari di casa. E' il dato-simbolo della "ossessione" degli italiani per l'abitazione, ma anche la causa di una minore domanda di immobili rispetto ad altri Paesi. E se domanda e offerta si compensano, evidentemente i prezzi non salgono. La seconda peculiarità italiana, decisamente preoccupante, è la non-crescita della popolazione residente in Italia: non facciamo più figli, e peraltro i giovani si emancipano dai genitori molto più lentamente che nei Paesi del Nord Europa. L'effetto finale è lo stesso: c'è meno fame di abitazioni. La terza peculiarità attiene invece al pessimo rapporto degli italiani con le istituzioni: nella sfiducia generale, rientra anche il timore che il Governo possa ripristinare l'Imu sulla prima casa.
Peraltro, la tragica esperienza della pandemia e del lockdown ha cambiato molto le scelte degli italiani, come in tutto il mondo occidentale. Oggi la prima richiesta di ogni acquirente è il verde: giardini a pian terreno, giardini pensili sui balconi o similia. Poi l'aumento dello spazio calpestabile a disposizione, per prepararsi a nuove eventuali segregazioni in casa. Il combinato disposto dei due elementi porta ad una conclusione quasi obbligata: la fuga dalle città, che dopo decenni tornano a svuotarsi a favore delle campagne circostanti. Non è una cattiva notizia.
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