Vescovo e diacono, «padri» di Aquileia
martedì 16 marzo 2021
La memoria dei santi Ilario e Taziano riporta alle radici dell'antica Chiesa di Aquileia, centro nevralgico per la diffusione della fede nel cuore dell'Europa. Nel Martirologio geronimiano il nome di Ilario (a volte riportato nelle varianti Ilaro o Ellaro) corrisponde a quello del secondo vescovo dei catologhi aquileiesi. Come si usava al tempo il vescovo era associato al “suo” diacono, in questo caso Taziano, anch'egli santo e ricordato oggi. Secondo la tradizione i due esponenti della comunità cristiana di Aquileia subirono il martirio sotto Numeriano il 16 marzo 284. Secondo alcuni studi però forse la loro morte sarebbe da anticipare di una trentina di anni, al tempo dell'imperatore Decio. Ciò che è certo è il segno profondo lasciato dai due martiri ad Aquileia, dove già nel IV secolo si trovava un “martyrium” a loro dedicato. Nel 586 per timore dei Longobardi, il patriarca Paolo si rifugiò a Grado, portandovi i corpi dei santi martiri, fra cui quello di Ilario e Taziano. A Gorizia già all'inizio del XIII secolo era loro dedicata una chiesa, che oggi è la Cattedrale.
Altri santi. Sant'Eusebia, badessa (VII sec.); san Giovanni de Brebeuf, martire (1593-1649).
Letture. Romano. Ez 47,1-9.12; Sal 45; Gv 5,1-16.
Ambrosiano. Gen 27,1-29; Sal 118 (119),97-104; Prv 23,15-24; Mt 7,6-12.
Bizantino. Aliturgico.
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