Il vescovo «nobile», devoto della Vergine
giovedì 23 gennaio 2014
La nobiltà e il rango elevato non è solo questione di discendenza, ma prima di tutto è un fatto dell'anima. Lo dimostra la figura di sant'Ildefonso da Toledo, vescovo e patrono di Toledo. Era il rampollo di una famiglia potente romana e anche nel regno dei Visigoti avrebbe potuto occupare ruoli di responsabilità, ma preferì la vita da monaco, divenendo poi abate del monastero di Santi Cosma e Damiano. Aveva 50 anni quando nel 657 a 50 anni di età divenne vescovo di Toledo. Fu uomo dal polso fermo anche davanti al sovrano visigoto, ma fu anche un letterato e un fine devoto della Madre di Dio, alla quale dedicò anche un trattato. Autore di numerose opere, tra cui anche libri di liturgia, morì nell'anno 667.Altri santi. Sant'Emerenziana, vergine e martire (II-III sec.); sant'Amasio, vescovo (IV sec.). Letture. 1 Sam 18,6-9;19,1-7; Sal 55; Mc 3,7-12. Ambrosiano. Sir 44,1;46,13a.19-47,1; Sal 4; Mc 4,1-20.
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