Il teologo che difese Gerusalemme
lunedì 11 marzo 2019

Una Chiesa “assediata” e minacciata non solo da forze esterne ma anche, all’interno, dalla pericolosa diffusione delle eresie: fu in questo difficile contesto che san Sofronio si ritrovò a essere patriarca di Gerusalemme nel 634. Da Oriente premevano Abū Bakr, primo successore e suocero di Maometto, e poi il califfo Omar: alla fine Sofronio nel 638 dovette mediare e cedere la città. Ma la sua vera battaglia aveva cominciata a combatterla fin da giovane, con un percorso di formazione che lo rese ben consapevole della pericolosità delle eresie come il monotelismo, fondato su una visione parziale e ambigua di Cristo. Sofronio era nato nel 550 a Damasco, dove aveva studiato, e si era formato spiritualmente alla scuola dei padri del deserto. Nella sua eredità ci sono diverse omelie, accanto ad altri scritti e componimenti per la liturgia. Morì nel 639.

Altri santi. San Pionio di Smirne, martire (III sec.); beato Giovanni Righi da Fabriano, religioso (1489-1539).

Letture. Lv 19,1-2.11-18; Sal 18; Mt 25,31-46.

Ambrosiano. Gen 2,4b-17; Sal 1; Pr 1,1-9; Mt 5,1-12a.

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