giovedì 17 ottobre 2019
Uno sherpa nepalese, un medico siciliano, uno yankee del Colorado, una guida alpina della Val Gardena. Ci sono i migliori soccorritori del mondo nell'albo d'oro del Premio Internazionale Solidarietà Alpina, elargito da 47 anni anni nella trentina Val Rendena, a Pinzolo, culla del soccorso alpino. Per la prima volta quest'anno il riconoscimento è andato a un missionario, il comasco padre Antonio Zavaterelli detto "Topio", che è stato valido alpinista e generoso volontario (nell'Operazione Mato Grosso, con padre Ugo De Censi), ancora prima di farsi prete nel 1997. La sua tessera di soccorritore alpino nella sezione di Menaggio datata 1983 gli è stata restituita dagli amici del Cai dopo la consegna della Targa d'Oro di Pinzolo da parte del patron Angiolino Binelli, che ha sottolineato il lavoro di promozione sociale svolto dal missionario con i suoi giovani sulle Ande, prima in Perù e ora in Bolivia. A Penas, dove questo 54enne sacerdote incardinato nella diocesi di Gubbio lavora dal 2010, ha fondato fra l'altro un Istituto superiore di Turismo sociale in cui tanti promettenti scalatori boliviani si diplomano come accompagnatori e guide, qualificati anche ad ogni tipo di soccorso. Fra loro, anche alcune donne, che trovano nel lavoro in alta quota uno strumento di emancipazione e di riscatto sociale.
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