venerdì 24 settembre 2004
Al di là di tutti gli orrori, vi sono sempre i sorrisi dei bambini, la crescita della vegetazione anche dalle ceneri vulcaniche, la realizzazione di molti sogni audaci, la bellezza delle intelligenze e dei tramonti, e l'amore umano. Il sì è più forte del no. Forse anche oggi aprendo i fogli di questo giornale si sarà tentati di indulgere al pessimismo. Questa umanità sembra essere terribilmente votata al masochismo, a farsi il maggior male possibile. Eppure tale visione d'insieme della storia è forse sbagliata. Ci invita a ribaltare le nostre convinzioni negative la considerazione che fa D.C. Maguire nella sua opera Il cuore etico della tradizione ebraico-cristiana (Cittadella 1998). Nel mondo c'è ancora tanto amore, tanta bellezza e tanta vita, dal sorriso dei bambini alla ginestra che spunta tra la lava, dalle albe e dai tramonti all'amore tenero di due fidanzati o di una madre e un padre. Pesando idealmente tutto il no, ossia l'orrore e il male della storia, capace di tanto clamore, e il sì, cioè l'amore e la bellezza, non è vero che il primo prevalga: il secondo è più nascosto e silente ed è per questo che spesso si crede che sia minoritario o estinto. Anche il pessimista Sartre, filosofo così incline a considerare il nulla e il male come approdo unico dell'umanità, sul finir della vita aveva confessato che, tenendo tra le braccia il bambino di alcuni suoi amici, aveva concluso che, se si fosse pesato su un piatto tutto quello che egli aveva scritto e fatto nella sua vita e sull'altro si fosse messo il sorriso di quel bambino, tutta la sua opera sarebbe stata simile a una piuma di fronte a quella bellezza e a quella gioia.
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