domenica 31 ottobre 2021
Ogni anno, insieme al primo novembre torna la domanda: chi sono i santi? Bene o male tutti abbiamo una definizione, ma è difficile vederla, riscoprirne il fascino nei personaggi perfetti e un tantino noiosi di certe biografie. E poi molte storie le conosciamo già, ci interrogano meno. Allora proviamo a cercare i santi di oggi, quelli senza altare e senza sapere di esserlo. Donne e uomini che, ragionando al plurale, mettendo il “noi” prima dell'“io”, hanno custodito e regalato vita. Lo scienziato che rinuncia al brevetto sul vaccino, le famiglie affidatarie con la casa aperta a chi nessuno vuole, il manager capace di un piano abbassa velocità, con cui annulla o quasi gli incidenti nei quartieri. E adesso ogni volta che un dosso e un dissuasore fanno sobbalzare la macchina, prima ti arrabbi, ma subito dopo ringrazi. Si dirà che la carità cristiana è altro dalla filantropia, che i santi, come elastici di virtù, accorciano le distanze tra l'umano e il trascendente, che la Chiesa non è una ong. Tutto vero, tutto giusto. Però è bello pensare che, anche in chi non lo prega mai, ogni scelta di bene fatto bene nasca da un dialogo con il Padre buono, sia un riflesso del cielo che sta lassù dentro l'altro cielo, quello che ciascuno di noi, credente o no, porta dentro di sé.
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