mercoledì 16 maggio 2018
Marco Baruffaldi vive a Castelfranco Emilia, in provincia di Modena. È un giovane rapper che, come tutti i suoi coetanei, posta i suoi video sul web. Uno di questi è diventato virale. Sì, perché Marco è stato maltrattato tra i banchi di scuola da alcuni suoi compagni di classe e dall'insegnante di sostengo: dei bulli che se la sono presa con lui, ragazzo con la sindrome di Down. E nelle sue canzoni, Marco, racconta la sua vita, senza risparmiare nulla. Neanche il dolore per quei maltrattamenti. «Mi prendeva a sberle, mi pestava i piedi, mi insultava». Una storia terribile che solo la straordinaria caparbietà di Marco è riuscita a trasformare in testimonianza per le vittime del bullismo.
«Non arrendetevi mai», canta Marco. E lo fa come i veri rapper, col cappello all'indietro e lo sguardo fisso verso la telecamera del suo smartphone. Rime in musica che saranno premiate dalla Funvic Foundation (Unesco Club Bfuca-Wfuca Latin America) che ha deciso di insignire il rapper emiliano, autore del brano anti-bullismo “Siamo diversi tra noi”, con il riconoscimento “Messaggero di Pace 2018”. Il brano è stato tradotto in inglese da Baruffaldi che lo presenterà, in anteprima mondiale, proprio durante la cerimonia di premiazione e successivamente sarà diffuso in tutti i canali ufficiali dell'Unesco.
Un primo, grande, successo per Marco Baruffaldi che sogna di diventare cantante di fama internazionale e di aiutare tanti suoi coetanei a sentirsi meno soli e impauriti dinnanzi alla violenza del bullismo.
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