Il prodigio di una vita vissuta nell'umiltà
giovedì 16 aprile 2015
Tutti siamo alla ricerca del prodigio, piccolo o grande che sia, tutti aspiriamo a cercare quel qualcosa che ci distragga dalla prospettiva terrena e ci elevi al di sopra di essa. Eppure spesso non ci accorgiamo del prodigio che ci accade accanto, del miracolo della vita nella quotidianità. Lo seppe fare, invece, santa Bernadette Soubirous, alla quale, anche se povera e analfabeta, fu affidato un messaggio prezioso per l'intera umanità: bisogna guarire il cuore per raggiungere la felicità. Era nata a Lourdes nel 1844 e a 14 anni vide apparire la Madre di Dio - all'inizio non riconosciuta dalla ragazza - per 18 volte presso la rupe di Massabielle. Religiosa dal 1866 morì, segnata dalla malattia, nel 1879. Il suo messaggio di umiltà fa il paio con quello di un altro santo odierno: san Benedetto Giuseppe Labre, pellegrino vissuto nell'ombra e morto a Roma.Altri santi. San Drogone, eremita (118-1189); san Benedetto Giuseppe Labre, pellegrino (1748-1783).Letture. At 5,27-33; Sal 33; Gv 3,31-36.Ambrosiano. At 4,32-37; Sal 92; Gv 3,7b-15.
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