mercoledì 10 luglio 2002
Dove è scritto che il prete debba farsi voler bene? A Gesù o non è riuscito o non è importato.Questa frase è, certo, paradossale, ma contiene un"anima profonda di verità. L"aveva scritta un prete che non aveva voluto "farsi voler bene" a tutti i costi, don Lorenzo Milani, nella sua opera Esperienze pastorali pubblicata nel 1958. Cristo stesso era stato definito "segno di contraddizione" e non esitava a dichiarare di essere venuto a portare una spada e la divisione. La sua parola, infatti, non ammetteva il compromesso e penetrava nelle coscienze separando bene e male, verità e menzogna, amore ed egoismo.  Per questo attorno a lui s"era creata una cortina gelida di sospetto e di ostilità.Un altro scrittore cattolico, il francese Georges Bernanos nel suo saggio La grande paura dei benpensanti, osservava che «uno dei principali responsabili, il solo responsabile forse, dell"avvilimento delle anime è il sacerdote mediocre». Se questo è un capo d"accusa per il prete quando non è più "trasparente" rispetto alla luce della Parola e della testimonianza di Cristo, lo è anche per il cristiano che si dissolve nella società in cui entra, scolorendosi e adattandosi. Detto tutto questo con forza, non bisogna però dimenticare che Gesù amava ed era riamato dai suoi discepoli, dalle donne che lo accompagnavano, dalle folle che lo seguivano. Egli, infatti, aveva anche dolcezza e misericordia per gli ultimi e i poveri: «Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi e io vi ristorerò" Io sono mite e umile di cuore».
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