venerdì 8 agosto 2008
Di recente ho scritto che stimo Michele Serra anche se spesso, quasi sempre, dissento da lui per via del suo pregiudizio, comunque ostile a Chiesa, preti e cattolici, che pare renderlo incapace di rispetto delle persone e anche dei fatti. Capita pure su altri argomenti. Ieri per esempio su "Repubblica" (p. 34) parte dalla «insanabile ostilità tra "le due Italie"» " in senso tutto politico però " per rallegrarsi della «serena convinzione con la quale il presidente della Camera Fini ha ricevuto gli atleti omosessuali». Contento, Serra: l'accoglienza cordiale «era un atto istituzionale quasi ovvio», dove non devono aver spazio «discriminazioni di razza, di religione e di sesso», ma comunque «va a merito del presidente della Camera di essersi comportato proprio da presidente della Camera». Però" Però oltre i riconoscimenti Serra ha voluto ricordare a modo suo anche un fatto del passato: «lo stesso Fini, anni fa, in un incidente di percorso del suo lungo iter politico, ebbe a dire che nella scuola pubblica non devono trovare posto "insegnanti omosessuali"». Dunque una contraddizione lampante! Ma è sicuro che le parole di Fini siano state proprio quelle? A Malpelo non pare, e basta andare alle fonti dell'aprile 1998: Fini parlò di «insegnanti dichiaratamente omosessuali», poi chiarì che intendeva «ostentatamente», e che la cosa doveva valere anche per insegnanti «ostentatamente eterosessuali», che cioè della sessualità facessero oggetto di vanto o di esemplarità valida per gli alunni. Onestamente: non è la stessa cosa. Certe rivincite del pregiudizio rovinano tutto. Prima di scrivere, leggere sempre, e bene...
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