martedì 2 aprile 2013
Erode il Grande nel palazzo a Gerico sente risuonare le voci che urlano «Mariamne! Mariamne!» Ma la donna, moglie amata del re non può rispondere. L'ha fatta uccidere. Le voci alla sua testa alveare mormoravano che lei congiurasse. Lui l'amava. Ma un giorno ha detto: «Uccidetela». Ora fa urlare il nome dai servi, come se fosse viva. Erode sa come soffocare rivolte e congiure. Ma non sa soffocare il dolore. Ha fatto eliminare due suoi figli. E duemila sono stati i crocefissi per la rivolta di Bar Ezekia. Vita circondata di ombre. Fa affari con Cleopatra e l'Imperatore. Malsopporta la divinità degli Ebrei. Lui, pagano idumeo, ha reverenza formale. Ha chiesto di esser nominato Messia. Ma i Sacerdoti hanno negato questo onore, eppure altri regnanti vengono nominati dèi. Su molti Sacerdoti è calata la sua strage. Tutte ombre ormai. Chi era alleato ora tradisce, chi ti bacia vuole lo scettro. Tutte ombre. L'unica cosa certa è: il potere. Vuol essere un grande Re, come Davide. Come Salomone sta facendo costruire il Tempio da 10.000 sacerdoti. Dopo secoli il popolo lo riavrà, con pareti di lastre d'oro. Brillerà nel sole tigre di Gerusalemme. «Verrò ricordato per sempre» pensa nel teatro d'ombre. Poi gli dicono una cosa strana, un re bambino…Un bambino può forse insidiare il suo potere?
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