martedì 4 marzo 2014
Il millenario monastero certosino di Serra San Bruno è circa a metà della Calabria, sulle cime appenniniche in mezzo alle pinete secolari; fondato dall'omonimo santo monaco tedesco. È attualmente una clausura papale e quindi non visitabile. Decenni addietro, quando raggiunsi il luogo, il divieto era solo per le donne, che venivano benedette ma trattenute sulla soglia. Sono quasi tutti monaci stranieri, alti da parere figli degli abeti circostanti. I loro sai bianchissimi li fanno sembrare delle candide nubi verticali. Due volte la settimana, si vedono, distanti cento metri l'uno dall'altro, bianchi nel verde, solcare in silenzio i boschi solitari, nella loro ronda spirituale delle alture. Si dice che lì, abbiano trovato rifugio il fisico Ettore Majorana e il pilota americano che sganciò la seconda bomba atomica su Nagasaki. Ero in compagnia di un monaco lontanissimo con la mente e quasi anche con la persona, pur accettando di buon grado la mia vicinanza. Parlava un perfetto italiano con un accento straniero che non riuscivo a decifrare. Aveva mille anni? Gli chiesi l'età. Mi rispose, sorridendomi come se io fossi un bambino, che quando un monaco entra in monastero, il tempo si ferma e lui aveva varcato quel portone a vent'anni: quella era dunque la sua immutabile età.
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