mercoledì 2 aprile 2014
Fatti irrilevanti spacciati per notizie? Se ne leggono tutti i giorni. Titoli fatti apposta per intercettare il clic distratto di chi non sta cercando nulla in particolare? Sono così tanti che non se ne sente più il bisogno. Eppure ogni giorno ci si ricasca. E si clicca. Non stupisce il fiorire ieri, primo aprile, di finte notizie "sensazionali" messe on line a bella posta e rilanciate sui social network. «Porto chiuso per tutto il giorno», ha scritto per burlarsi – di chi? – un portale news di Capri. A Roma, in un breve giro di tweet è stato “rubato” e “ritrovato” un ponte di ferro. In Russia – con grande autoironia sovietica – Janukovich, l'ex presidente ucraino deposto, è diventato per un giorno consigliere di Putin. E qualcuno, anche dalle nostre parti, avrà creduto per un attimo che il Cremlino stesse per vietare iPhone e iPad in risposta alle sanzioni occidentali. Un'automobile francese si è assicurata un po' di visibilità con la promessa di cambiare colore (ma non a seconda dell'umore di chi la guida, come già strombazzava il web). A Napoli, detrattori del sindaco hanno rispolverato il vecchio manifesto funebre in chiave politica affisso sui muri della città. Tanto poi ci pensa Instagram a rilanciarlo in formato digitale. Un bel balzo in alto sui motori di ricerca e la sensazione di “fare notizia” non si nega a nessuno. Però la notizia ieri c'era tutta, ed era buona: c'è ancora qualcuno che ha voglia d'allegria con qualche pesce d'aprile.
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