sabato 4 gennaio 2014
Bisogna guardare in su, per osservare la costellazione dei Pesci, o giù per vederli immobili o sgattaiolare fra le alghe del fondo di qualche zampillante pubblica fontana. Numericamente, recitano con acutezza le scritte sulle magliette di molti ragazzi, 5+2=5.000, cioè: cinque pani e due pesci hanno sfamato cinquemila persone. Inoltre, come è noto dal greco, le lettere che costituiscono la parola pesce, sono le iniziali di quelle che danno vita alla frase: Gesù Cristo figlio di Dio salvatore. Del resto i Cristiani, al tempo delle catacombe, si riconoscevano tracciando la facilissima immagine ittica. Ecco che una piccola parrocchia di un paesino, Turano Lodigiano, si raduna sul fiume Adda, l'ultimo sabato di maggio nei pressi di una Madonnina campestre. Alla fine dell'eucarestia, un pesce vivo e nuotante, viene liberato nelle acque verdeazzurre del fiume manzoniano.Il pesce aveva seguito tutta la celebrazione serale, stando in un vaso di vetro sull'altare da campo, interrompendo qua e là, con il suo sciabordìo, i silenzi liturgici. Alle volte mi capita di tracciare, imitando inconsapevolmente, con il dito indice la figura del pesce, su un vetro appannato o di stilizzarla, con la penna a biro, sul giornale o tovagliolo di un bar.
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