Il Papa umile che seppe salvaguardare l'unità
mercoledì 16 settembre 2015
Come comportarsi con i fedeli che hanno esplicitamente abbandonato la comunione con la Chiesa? Chiudersi in un rigore assoluto e cercare le giuste vie penitenziali per ristabilire l'unità? Questo quesito, che ancora oggi appartiene all'attualità della vita ecclesiale, fu al centro del ministero di papa Cornelio, che guidò la Chiesa di Roma tra il 251 e il 253. Anni in cui feroci persecuzioni si abbatterono sui cristiani: molti "cedettero" alle imposizioni pagane ma poi, finita la violenza, chiesero di tornare nelle comunità. Tra coloro che sostennero una via più indulgente vi fu il vescovo di Cartagine, Cipriano - anch'egli ricordato oggi dal Martirologio - e Cornelio. Fu proprio la sua umiltà ad averlo portato al soglio di Pietro, ma seppe trattare con fermezza lo scisma provocato da Novaziano. Morì martire a Civitavecchia.Altri santi. San Cipriano, vescovo e martire (210-258); santa Ludmilla, martire (860-921).Letture. 1 Tm 3,14-16; Sal 110; Lc 7,31-35.Ambrosiano. 1 Gv 5, 14-21; Sal 45; Lc 18, 15-17.
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