martedì 3 dicembre 2013
Ieri "La Stampa" (p. 18): «Il Papa nella chiesa di borgata, tra senza casa e disoccupati». Francesco domenica a San Cirillo Alessandrino, estrema periferia romana di Tor Sapienza: tanta gente e tanti sorrisi, tante parole di amicizia, di pace, di difesa della giustizia e di esortazione a non arrendersi. Angelo Giordani, un infermiere, "ride" felice: «Due ore al freddo per ascoltare il Papa: se me lo avessero proposto avrei pensato ad uno scherzo…». E Silvia Simonetti: «Si vede… nulla di ciò che affligge la gente gli è estraneo». E lui? Consolazione, preghiera, perdono e invito a non disperare. Così "La Stampa": ottimo. E gli altri giornali? Su "Repubblica" (p. 25: «Visita blindata…») un trafilettino, ma solo sugli «eccessi di sicurezza». Anche altrove nient'altro... Ancora: all'Angelus domenica mattina parole forti di Francesco, biblicamente sulle «armi da trasformare in vanghe»: pane e lavoro al posto della guerra. Sul "Resto del Carlino" (p. 21) una breve notizia. Nient'altro (salvo errori e omissioni, ndr) in pagine multiple… Tu pensavi che i due eventi e le due parole, anzi le due "cose" reali – i poveri, i disoccupati della borgata e il rifiuto delle armi – le avresti trovate anche e soprattutto altrove, per esempio su "L'Unità", che pure ha un valido "vaticanista". Niente! In compenso però grande risalto alle "richieste" del «Segretario dei Socialisti»: «Nencini chiede ministri: noi leali, ma dentro il Governo» (p. 7). Misteri della trasformazione delle "parti politiche" diverse, mentre cambiano – eccome! – le "parti sociali", e proprio di fronte a questi "cambiamenti" che dicono crisi, disoccupazione, povertà crescente, disperazione, solitudine e abbandono, si dovrebbe vedere, e prendere atto più chiaramente che mai da che parte stanno Chiesa e Vangelo. Non ci siamo ancora.
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