sabato 22 novembre 2014
Quando ci si alza al mattino e si apre la tv, incapaci ormai come siamo di vivere soli con i nostri pensieri, sappiamo già di venire soffocati da notizie negative. Sembra sia compito dei media portarci subito a conoscenza delle informazioni sfavorevoli.Noi che avremmo invece bisogno di consolazione, di certezze sul nostro avvenire, dobbiamo, anche nell'aprire il giornale, essere travolti da una raccolta di fatti negativi e ci chiediamo: ma la vita è davvero e per tutti così? Non c'è scampo al dolore, alla malvagità, all'odio, alla vendetta? Fra giorni si incomincerà a ricevere gli auguri di Natale con i cartoncini che hanno disegni e figure di fiori, di dolci, di palloncini colorati, che – non si sa perché – dovrebbero portare speranze e conforto proprio in vista del 25 dicembre prossimo.Le vetrine che si stanno preparando per le feste di Natale hanno quest'anno qualcosa di meno gioioso, di più appesantito nelle offerte di oggetti che sanno già di diventare presto inutili. La gente cammina nelle strade delle città, guarda i negozi, chi vede poco mette gli occhiali per leggere il prezzo sempre scritto piccolo e seminascosto forse per un sentimento di vergogna di chi vende, e poi va via con un sospiro. Aspetterà l'ultimo giorno quando comprerà sulle bancarelle che sostano quasi impettite proprio davanti a quei negozi che avranno venduto poco.La salvezza sta nel lavorare per il futuro del mondo chiedendo poco per sé. Avere la coscienza che ognuno di noi ha un valore da spendere per gli altri, che nessuno è inutile anche se ha un piccolo posto, un breve angolo nella società, e che l'anima dei grandi della politica, della scienza, del potere economico ha la stesso colore della nostra, piccola e modesta, ma che possiamo tingere dei colori splendidi della pazienza, dell'amore, della riconoscenza, della comprensione e della pietà.Guardiamo a chi oggi ha fame non solo di pane ma di lavoro e dignità, apriamo le mani anche se abbiamo poco da offrire e cerchiamo di rivedere le priorità che una volta ci sembravano necessarie. Rifacciamo i nostri conti. Una poesia di Douglas Mallok dice: «Se non puoi essere pino sul monte, sii un cespuglio di erica nella valle... Se non puoi essere una via maestra, sii un sentiero nel bosco. Se non puoi esser un sole, sii una stella. Sii sempre il meglio di ciò che sei ora. Cerca di scoprire il disegno che sei chiamato ad essere, poi mettiti con passione a realizzarlo nella vita». C'è sempre una via di uscita che bisogna cercare con fede, coraggio e costanza. A volte con la preghiera.
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