mercoledì 20 agosto 2014
La storia non si fa con i “se”, ma con i tweet invece sì. La storia tedesca, perlomeno, e nella fattispecie quella del Berliner Mauer, il famigerato Muro che per quasi trent'anni, dal 1961 al 1989, divise in due la nazione: da una parte l'Est comunista, dall'altra l'Ovest. La Cortina di Ferro non era una metafora, ma una lunga barriera in muratura che sfregiava il centro della città. Fino all'estate di 25 anni fa, quando il sistema che faceva perno sull'Unione Sovietica cominciò a sfaldarsi. All'epoca il web esisteva solo nei sogni di qualche visionario (come Tim Berners-Lee, che proprio quell'anno presentò al Cern di Ginevra il progetto di internet) e i social network erano di là da venire. Non per questo, però, dobbiamo rinunciare a immaginare come sarebbe stata la cronaca di allora se a raccontarla ci fosse stato Twitter. È quello che sta facendo in questi giorni @Mauerfall89, l'account creato appositamente per ricostruire in presa diretta la caduta (fallen in tedesco significa “cadere”). L'iniziativa è stata varata ieri dal quotidiano «Bild» in collaborazione con un paio di prestigiosi istituti di ricerca storica. La data non è stata scelta a caso: il 19 agosto del 1989 un primo tratto del filo spinato che correva nel cuore d'Europa fu tagliato con un paio di normalissime cesoie. Accadeva a Sopron, al confine tra Ungheria e Austria, e @Mauerfall89 mostra le istantanee di quel momento memorabile. Certo, oggi qualcuno ne approfitterebbe per scattarsi un selfie. Anche questa, in fondo, è libertà.
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