martedì 2 giugno 2020
"Sette del Corsera" (28/5, p. 14) con annuncio: «Dopo 500 anni messa cattolica nella cattedrale di Calvino»! E (29/5) la notizia rimbalza: «A Ginevra la Cattedrale protestante prestata ai cattolici per la messa. Non accadeva dai tempi di Calvino... Il Vaticano ha definito questo evento storico». Leggi: davvero una 'buona notizia', un "lieto annuncio" che richiama un certo "Ut unum sint": roba di Evangelo! E vale per il meglio. Ma c'è anche il peggio del peggio.
Sul "Foglio" torna spesso una rubrica che si autodefinisce "Preghiera"! L'Autore (30/5, p. 2) si richiama alla Croce di Cristo e dà con sicurezza una notizia tutta sua: «Se esiste un ceto avverso alla Croce di Cristo questo è il clero diocesano»! Testuale: «ceto», e «avverso», in blocco. Lapidario, qui anche in senso stretto di lapidazione... Da collezione. Quando dici il caso, però: proprio il giorno dopo sui giornali, e non solo su questo, fa notizia un annuncio: «Il Papa scrive ai parroci...». Il vescovo di Roma – leggi – «nella sua lettera incoraggia i religiosi». Proprio quel "ceto" là: nemici della Croce! I preti... Ci pensi: il seme dell'odio, mascherato da giudizio religioso in nome di gusti personali e di scelte rivendicate come "esclusiva" di vera fede "cattolicissima", è uno dei vizi peggiori e spesso – nel caso certamente – nella realtà diventa quasi una bestemmia! Libertà di pensiero?
Certamente, anche se di pensiero nel caso ne appare poco, e anche libertà di stampa... Se qualcuno però si prende la responsabilità di pubblicare, e addirittura di pretendere, che la sua invettiva sia "Preghiera" allora siamo di fronte ad altro: un virus contro il quale nessuna mascherina è sufficiente. Veleno puro: al posto dell'ossigeno si offre al lettore un pregiudizio che disprezza ogni realtà non conforme ai propri schemi. Che tristezza...
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI