giovedì 12 giugno 2014
«Santità, in occasione della Pasqua desideriamo regalarle un mega dolce agnello pasquale». È il curioso omaggio che Enzo Catania, un pasticciere di Fondachelli Fantina, nel messinese, aveva pensato di donare al Santo Padre insieme alla sua associazione di pasticcieri. La risposta dal Vaticano, però, è arrivata dopo Pasqua assieme all'annuncio che papa Francesco sarebbe stato lieto di accogliere questi pasticcieri nell'udienza dell'11 giugno. A giugno, però, il dolce a forma di agnello non si addice più. Ed ecco allora un'altra idea: portare a Roma un cannolo siciliano gigante di 25 chili. Dell'insolito regalo il Santo Padre viene messo a conoscenza da alcuni suoi collaboratori e subito, com'è nello stile di questo Papa, blocca l'iniziativa per chiedere, invece, la preparazione di tanti piccoli cannoli, in modo da poterli donare alle persone più povere.E così il cannolo gigante resta in Sicilia (a breve sarà donato anch'esso in beneficenza) mentre Enzo Catania è partito per Roma portando undici vassoi di cannoli piccoli. «Sono ripieni di pignolata – ci ha spiegato – che è un dolce tipico messinese fatto di pasta fritta glassata con una meringa al limone e cioccolato». Dieci vassoi sono stati donati alle suore di Madre Teresa, che servono ogni giorno cibo ai poveri. L'undicesimo vassoio Enzo Catania lo ha portato ieri in piazza san Pietro, durante l'udienza del Papa e lo ha consegnato agli assistenti di Sua Santità. Per il pasticciere una indimenticabile emozione, per i poveri un dolce momento.
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