domenica 6 aprile 2014
Il nome, "Etrack", ha il suono – lo snap, direbbero gli intenditori – del cioccolato fondente di Modica che, quando si spezza, è già preannuncio di bontà. Ed è proprio il gusto, sinonimo di qualità, delle molteplici specialità agroalimentari italiane, che "Etrack" dovrà assicurare e garantire. Si chiama così infatti il progetto per la tracciabilità e il monitoraggio dei prodotti. Ed è tutto italiano, ideato dalla Secom, azienda laziale che dal 1984 opera nel settore della sicurezza pubblica attraverso la realizzazione di sistemi tecnologicamente avanzati. "Etrack" si attiva con un QRcode – il quadratino con disegni bianchi e neri – che fotografato dal cellulare restituisce le notizie sull'articolo, dalle materie prime all'arrivo sullo scaffale del negozio. «"Etrack" – spiega Giuseppe Castelluccio di Secom Italia – è una proposta innovativa rivolta alle aziende del comparto alimentare a tutela del proprio prodotto e della propria clientela. Il servizio è gestito dalla ditta offerente e il produttore non deve modificare i propri processi operativi». Con poco incomodo anche per il cliente se si pensa di organizzare nei supermercati "edicole" per leggere la vita della merce. «È l'unico modo per garantire produttore e consumatore», replica Michele Pannullo, presidente di Confagricoltura Campania. Nella regione travolta dallo scandalo della terra dei fuochi è già attivo il QRcode di tracciabilità. «Un sistema da estendere in tutta Italia contro la contraffazione alimentare».
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