Il linguaggio giusto per dire le cose divine
martedì 9 giugno 2015
Poesia e teologia, austerità di vita e impegno continuo nella predicazione, carità e scrittura: furono questi i poli attorno ai quali sant'Efrem condusse la propria esistenza. La ricerca di un linguaggio adatto per esprimere le cose divine ha fatto di questo diacono santo del IV secolo un dottore della Chiesa, titolo che gli è stato attribuito nel 1920 da Benedetto XV. Nato a Nisibi nel 306 in Mesopotamia, ricevette il Battesimo attorno ai 18 anni d'età. Venne ordinato diacono prima del 338, anno della morte del vescovo della città, Giacomo, con il quale Efrem aveva un profondo legame. Dopo la conquista persiana di Nisibi si rifugiò a Edessa dove visse fino alla morte nel 373. Le sue opere teologiche sono un saldo pilastro della teologia orientale e occidentale.Altri santi. San Columba di Iona, abate (521-597); beata Anna Maria Taigi, madre di famiglia (1769-1837). Letture. 2 Cor 1,18-22; Sal 118; Mt 5,13-16. Ambrosiano. Es 12, 29-34; Sal 118; Lc 5, 12-16.
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