mercoledì 6 novembre 2019
Era nato come un'installazione artistica, ma poi il jukebox letterario, che al posto di canzoni riproduce poesie e brani di prosa, ha riscosso un successo che ha forse pure superato le intenzioni del suo inventore, il professor Mauro Cappotto, docente di storia dell'arte al Liceo di Capo d'Orlando, nel Messinese. L'installazione originaria, oltre che dal jukebox, si componeva anche di un tavolinetto da bar, di sedie e di monete disponibili, ovviamente lire, perché i jukebox erano diffusi prima dell'arrivo dell'euro. La hit parade comprende brani di Tomasi di Lampedusa, Quasimodo, Lucio Piccolo e altri autori, tutti siciliani tranne Montale. L'intenzione era quella di divulgare la poesia soprattutto tra i ragazzi e ha funzionato: in un anno di vita, il jukebox ha girato molto; è stato portato nei licei, presentato durante la rassegna Naxoslegge di Giardini Naxos e l'idea è stata riproposta anche al festival delle fiabe di Imola. Qualcuno avrebbe pure voluto comprare un jukebox letterario, ma il professor Cappotto non ne fabbrica. Anzi, propone di realizzarne a scuola, usarlo come metodo di lavoro, costruire in proprio un jukebox contemporaneo, facendo scegliere ai ragazzi le poesie per lanciare un approccio originale alla letteratura.
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