domenica 6 settembre 2015
«Non significa niente se non ha quello swing», recita uno dei grandi classici del jazz (anche se la traduzione in italiano non rende onore al genio di Duke Ellington). E oggi, nel giorno di chiusura degli eventi legati alla Perdonanza Celestiniana 2015, il jazz di casa nostra – che ormai da anni si è guadagnato un posto di tutto rispetto sulla scena mondiale – significherà molto per L'Aquila: per tutto il giorno, da mezzogiorno a mezzanotte, l'incantevole centro storico sfregiato dal terremoto del 2009 sarà accarezzato dalle note di circa 600 musicisti, che si esibiranno in ben 100 concerti negli angoli più caratteristici della città.L'iniziativa, il più grande evento di questo tipo finora tenuto nel nostro Paese, è stata ideata dal trombettista e flicornista sardo Paolo Fresu, dal ministro dei Beni e Attività culturali Dario Franceschini e dal sindaco dell'Aquila Massimo Cialente. «Il Jazz italiano per L'Aquila» ha lo scopo di tenere accesi i riflettori sulla ricostruzione, contribuendo ad accelerarne il completamento raccogliendo fondi. Il gran finale è fissato in piazza del Duomo; dalle 20, però saranno molte le occasioni per ascoltare anche giovani talenti del jazz tricolore.La diretta radiofonica sarà assicurata da una "staffetta" dei canali Rai, ma esserci di persona è il sogno di tutti i jazzofili, oltre che una grande occasione per chi ancora non conosce questa musica. E che musica: Enrico Rava, Danilo Rea, Gino Paoli, Ada Montellanico, Enrico Pieranunzi, Antonello Salis, Roberto Gatto, Maria Pia De Vito, Rita Marcotulli, Gianluca Petrella, Gianluigi Trovesi, Javier Girotto...
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