Il giurista «padre dei poveri»
domenica 7 gennaio 2018
«Quest'uomo se ne va come è venuto, così povero e così modesto come al suo arrivo»: così veniva descritta la partenza da Roma nel 1235 di san Raimondo de Peñafort (1175-1275), che per cinque anni aveva servito papa Gregorio IX come penitenziere, consigliere e confessore. Tornava a Barcellona, dove sperava di poter condurre una vita di preghiera e di studio. Ma nel 1238 i Domenicani lo vollero come terzo maestro generale dell'Ordine. Lui avrebbe rifiutato, come aveva già rifiutato l'episcopato. Il Papa lo chiamava "padre dei poveri" (obbligava il Pontefice a occuparsi prima delle pratiche dei meno abbienti) e anche da generale dei domenicani continuò a occuparsi degli ultimi. Aveva studiato diritto a Bologna e a Roma aveva messo mano a tutto il corpo delle leggi della Chiesa; da giurista sistemò anche le Costituzioni dei Domenicani. Nel 1240 si ritirò infine a Barcellona.
Altri santi. San Crispino I, vescovo (V sec.); beato Matteo Guimerà di Agrigento, vescovo (1376-1450).
Letture. Battesimo del Signore. Is 55,1-11; Da Is 12; 1Gv 5,1-9; Mc 1,7-11. Ambrosiano. Is 55, 4-7; Sal 28; Ef 2,13-22; Mc 1,7-11.
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