Il Fondo presenta il conto
giovedì 19 novembre 2009
Si intravede una soluzione al problema dei contributi "fantasma" del Fondo di previdenza del clero. È accaduto che i contributi di molti sacerdoti, regolarmente versati a suo tempo, non compaiono (o solo in parte) negli archivi dell'Inps. Se ne sono accorti gli interessati che hanno chiesto la pensione e, invece di ricevere l'assegno, sono stati invitati dall'Istituto ad esibire le ricevute su versamenti di venti o trenta anni fa, necessari per la liquidazione della rendita. L'assenza di queste registrazioni impedisce la maturazione del diritto (40 anni di contributi a 65 anni età) oppure comporta un minore importo di pensione, proporzionale ai periodi scoperti. Oltre il danno, anche la beffa. Pur disposti a pagare una seconda volta i contributi mancanti, i sacerdoti sono ostacolati dalla prescrizione, che impedisce sia all'Inps sia agli assicurati di poter modificare periodi anteriori agli ultimi cinque anni.
Divieto assoluto anche per un riscatto, a completo carico dei richiedenti, di periodi oltre la prescrizione, che la tecnica previdenziale (legge 1338/1962) consente come ultima ratio. Di questo è convinto l'Inps, sebbene la disciplina del Fondo (art. 27) apra molti spiragli alla possibilità del riscatto, giuridicamente perfetto.
Secondo le cifre ufficiali, l'Inps vanta la gestione di 19 milioni di assicurati. A tutti è stato inviato nel corso degli anni " operazione imposta dalla legge " un estratto conto dei contributi individuali, eccetto ai 20mila sacerdoti regolarmente iscritti al Fondo di previdenza per il clero. Se l'estratto fosse stato inviato anche ai ministri di culto, i contributi oggi
"fantasma" sarebbero stati facilmente recuperati a suo tempo, superando ogni problema di prescrizione.
Su questo scenario, negli ambienti dell'Istituto di previdenza si dà per certo un provvedimento lungamente atteso dai ministri iscritti al Fondo. Si tratta dell'emissione del primo estratto conto del Fondo sacerdotale che potrebbe avvenire nei primi mesi del 2010. Il documento avrebbe una utilità doppia, perché riporterebbe anche i dati dei contributi accreditati in qualsiasi altra gestione dell'Inps. Per i sacerdoti che hanno lasciato l'insegnamento scolastico senza raggiungere la pensione, sarebbero inclusi anche i periodi di competenza Inpdap poi trasferiti all'Inps (legge 322/58). La panoramica completa dei contributi personali consentirà una valutazione ragionata delle proprie prospettive di pensionamento.
L'estratto conto ai sacerdoti apre ad una ulteriore opportunità. Per la prima volta, l'Inps potrebbe inviare l'estratto anche ai sacerdoti pensionati del Fondo Clero. Per questi anziani, l'estratto darebbe occasione ad un recupero del danno già subito per effetto dei contributi fantasma, chiedendo una normale ricostituzione della pensione, in presenza di tutte le altre condizioni di legge. In passato, per tutte le operazioni sugli estratti è stata concessa una sospensione della prescrizione.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI