Il dopoguerra è oggi “Dipende tutto da te”
mercoledì 14 aprile 2021
C'è un piccolo film che sicuramente ben presto vedremo su qualche tv. Nel frattempo, se il Covid lo permette, girerà tra alcuni festival di cortometraggi. S'intitola Dipende tutto da te ed è, diciamolo subito, un Ladri di biciclette in versione moderna. Scritto e diretto da Daniele Ceccarini, racconta la storia di un padre quarantenne con un figlio piccolo a carico, che deve ritrovarsi un lavoro e finisce nelle grinfie di un cinico imprenditore del food delivery, le consegne a domicilio. «Dipende tutto da te, dal tempo e dalla velocità – dice l'uomo al neo fattorino –, perché più veloce sei, più clienti hai, più soldi fai, sia tu che io». Il padre-rider mette in spalla il cubo per mantenere i cibi caldi e salta in sella alla bici. Lo aspetta una giornata di molti chilometri da un capo all'altro della città. Nel suo peregrinare con pizze e hamburger, a parte il rischio frequente di essere investito dalle auto, incontra un'umanità varia, maleducata e cordiale. All'ultima consegna avviene l'imprevisto (o forse il previsto): alcuni ragazzi gli rubano la bicicletta. Disperato torna a casa senza dire nulla al figlio. La mattina dopo, al risveglio, mentre prepara la colazione, compaiono sullo schermo della tv le immagini del film di Vittorio De Sica, mentre sul tavolo appare un disegno del figlio che lo rappresenta in bici con un grande cuore. Prima dei titoli di coda, la dedica: «A chi lotta ogni giorno». Il film dura solo 15 minuti, ma sono sufficienti per denunciare la ferocia di un certo mondo del lavoro e la precarietà oggi dei lavoratori. L'attore Matteo Taranto, nel ruolo del protagonista, trasmette con intensità la sofferenza e l'umiliazione a cui è costretto, ma anche l'amore per il figlio, interpretato molto bene dal piccolo Leon Carassale, che non è il Bruno (Enzo Staiola) del 1948 soltanto perché non assiste direttamente al dramma del padre. Però, anche i nostri giorni, sembra dire il regista, sono come quelli del dopoguerra. Ed è anche per questo che in Dipende tutto da te si avverte una forte sensibilità neorealistica.
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