domenica 7 novembre 2021
Le persone le riconosci dai dettagli. La camminata strana, lo sguardo, un cappello, ci definiscono come e meglio della carta d'identità. Vale anche per gli oggetti, dove a contare però è la maneggevolezza. Una cosa funziona se la puoi usare facilmente, altrimenti finirà nel dimenticatoio. Non a caso il computer è diventato di massa con l'invenzione del mouse e la scatoletta che conserva i cibi sarebbe inutile senza la levetta per aprirla. L'accessorio, direbbero gli stilisti, spiega chi sei o almeno chi vorresti essere. L'importante è non farsi omologare troppo, non consegnare la propria differenza al pensiero comune, non ritenersi fuori dal coro solo perché si esprime con più veemenza ciò che dice, magari con le stesse parole, la maggioranza degli altri. Non si tratta di sentirsi superiori ma di essere se stessi, di lavorare sulle proprie passioni, di modellare il carattere guardando alla realtà di cui siamo parte. La sfida è coniugare l'io con il noi, senza rinunciare alla propria identità ma anche senza consegnarsi ai suoi umori. Siamo irripetibili, diciamo spesso, ed è vero, ma l'unicità, l'originalità del nostro stare al mondo vanno spese per crescere insieme agli altri. I dettagli come perle diverse della stessa collana, come mattoni per costruire la casa di tutti.
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