martedì 25 novembre 2014
Per giorni e giorni hanno scomodato la Scala che, a leggere certe cronache politico/musicali, sembra a sua volta decaduta. Come il Derby. Ricordo - ah, che tempi - una meravigliosa messa in scena di Turandot con Pavarotti, regia di Zeffirelli, la cui Aida, nel 2006, fu altrettanto trionfale e oggi e' un caso, perche' l'allestimento, in dispetto al maestro, e' stato venduto al Kazakistan di Nursultan Äbisuli Nazarbaev. Proprio come Ibrahimovic all'Emiro del Qatar. Scusate se mi attardo in considerazioni poco sportive ma dell'ultimo derby... scaligero resteranno solo gli allestimenti, bellissimi e incedibili, realizzati dai tifosi nerazzurri e rossoneri, da bauscia e casciavi't, in memoria del bel tempo che fu e a incoraggiamento degli ultimi eroi che sicuramente non saranno cantati da Vecchioni. M'e' parso di rivivere certe stagioni romane quando Roma e Lazio - prima degli scudetti di Capello e di Eriksson - si sfidavano con le scenografie spettacolari, celestiali e rutilanti. Inutili. A vederli giocare, i nuovi eroi di San Siro son parsi pallida imitazione dei loro illustri predecessori; in dieci minuti li ho visti sbagliare venti passaggi; e fallire facili azioni in contropiede, nonche' alcuni facilissimi gol non per colpa del destino avverso ma dei malgovernati piedi; per non dire della coralita' di gioco, del tutto assente, tanto che si fa presto, alla fine, trovare i protagonisti del tutto positivi, secondo me Mexes e Nagatomo. E ho detto tutto. Viene da chiedersi una volta di piu' perche' Mourinho lascio' l'Inter dopo il Triplete, perche' Ancelotti sia stato invitato a togliere il disturbo: sono stati i due ultimi panchinari di qualita', addirittura di un altro mondo, il cui torto e' stato forse quello di non avere accettato una politica di risparmi (il primo) e i consigli tattici del padrone (il secondo). Vorrei accostargli Max Allegri, oggi rabbiosamente rimpianto dai rossoneri mentre guida con spavalderia la SuperJuve, ma non posso dimenticare che accetto' senza batter ciglio lo smantellamento del Milan. Tutto si fa risalire alla crisi economica - fatte salve le paturnie del Cavaliere - ma si vede oggi quanto in realta' sia costata la politica del risparmio: sparizione dalla Grande Europa, crollo degli incassi, debiti che si accumulano e risultati sportivi insignificanti. Thohir imparera' che con Mancini non si dialoga come con Mazzarri, e si spende dippiu' forse per gli stessi risultati; Berlusconi potra' tiranneggiare Inzaghi costringendolo a far giocare il fantasma di Torres ma difficilmente potra' riavere le sue legioni vittoriose. Mala tempora currunt, direbbe Lotito.
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