mercoledì 13 agosto 2014
Leggo ("Repubblica", 10/8, p. 1 e 11) che «il Papa impone la "neutralità" verso la politica italiana». Antiche ossessioni e dubbio lecito, ma tema era la Route nazionale dell'Agesci a San Rossore. Scout cattolici e politica italiana? Mi torna in mente un racconto di mio padre scout nel 1931, tempo di scontri tra regime e cattolici, Azione Cattolica e scout in particolare. Nella zona di San Pietro c'erano state scintille pubbliche con i fascisti, e due giovanotti del gruppo scout di Piazza Pia andarono a protestare a Borgo, nella sede del fascio. Le cose si misero male, era sera e uno dei due - forse aveva visto i primi western - ebbe l'idea geniale di tirare una sedia alla lampada della stanza e scappare via di corsa. Detto e fatto: buio! Dallo svenimento si risvegliarono carichi di botte, col sangue che usciva dal naso e dalla bocca, nell'acqua di una delle fontane di san Pietro! La sedia aveva centrato il quadro del Duce! Sventati, ma coraggiosi, e domenica Francesco ha esortato al coraggio, idea-forza della Route. Credo sia da sempre nel Dna dello scoutismo cattolico, ma dovrebbe essere caratteristica di ogni realtà davvero cristiana e cattolica, da ricordare senza superbia, ma anche senza arrossire: persino a San…Rossore!
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