Il coraggio di portare il Vangelo nella persecuzione
lunedì 4 febbraio 2019

Nato a Leonessa, nel Reatino, l'8 gennaio 1556, Eufranio Desideri rimase orfano da piccolo e a 16 anni entrò nel convento dei cappuccini di Assisi: a 17 anni pronunciò i voti e prese il nome di Giuseppe. Ordinato sacerdote nel 1580 si dedicò alla predicazione. Ma il suo sogno era la missione, sogno che si avverò quando, a 31 anni, venne mandato a Costantinopoli dove i vescovi cattolici erano stati allontanati e i fedeli rimasti erano emarginati: a costoro i cappuccini davano assistenza. Ma Giuseppe si spinse oltre, cercò di parlare al sultano Murad III, provò a penetrare nel suo palazzo ma venne arrestato. Dopo essere stato legato a una trave sotto la quale ardeva un fuoco per tre giorni, venne espulso dal Paese. Tornò in Italia e riprese a fare il predicatore. In ogni paese che attraversava lasciava un segno indelebile: a tal punto che nacquero molte confraternite intitolate al suo nome. Morì ad Amatrice il 4 febbraio 1612 a seguito di una dolorosa malattia. È stato proclamato santo da Benedetto XIV nel 1746.

Altri santi. Sant’Eutichio, martire (I sec.); san Gilberto di Sempringham, sacerdote (1083-1189).

Letture. Eb 11,32-40; Sal 30; Mc 5,1-20.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI