mercoledì 16 dicembre 2020
Per molto tempo sono stati sfruttati e soggiogati dai caporali finendo ai margini e nella disperazione, senza dimora, costretti a vivere nei ghetti o in rifugi di fortuna. Da inizio dicembre la luce della speranza ha finalmente illuminato la loro esistenza sofferta. Nel Foggiano nove donne italiane e straniere vittime di tratta e di violenza, oltre a un uomo in difficoltà, sono stati assunti con un regolare contratto dall'«O. P. Principe di Puglia», società consortile agricola di Stornara che fa parte della filiera etica NoCap, l'associazione di Yvan Sagnet nata per contrastare ogni forma di caporalato. In particolare le lavoratrici, ospitate negli alloggi del Villaggio don Bosco della Comunità Emmaus guidata da don Vito Cecere, vengono accompagnate sul posto di lavoro con un mezzo di trasporto gratuito e sicuro. Nell'azienda di Stornara si confezionano broccoli e altri ortaggi etici con marchio NoCap destinati ai supermercati dei gruppi Megamark e Aspiag-Despar. È la dignità ritrovata per questi "invisibili", che ora possono guardare con fiducia al futuro, grazie anche all'assistenza dei centri antiviolenza e di volontariato di Foggia, come i Fratelli della Stazione, il Centro diurno Il Dono e Medtraining. Un altro seme di solidarietà e condivisione che germoglia proprio dove spesso il lavoro nero, l'illegalità e lo sfruttamento umiliano la persona.
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