giovedì 18 marzo 2010
Su "Europa" (12/3, p. 9: «Qualcosa è successo nel Vaticano II») Massimo Faggioli " diverso dal Massimo Fagioli psicanalista, noto per gli incontri dei suoi discepoli «fagiolini», e che definì Freud «un imbecille» " scrive che «molti cattolici», speranzosi che «Benedetto XVI ripudiasse il Concilio», sbagliavano di grosso, perché " come mostra un libro del gesuita americano O' Malley " il Concilio che realmente è avvenuto smentisce due estremismi opposti, e come sempre coincidenti. Da una parte quelli che lo applaudono entusiasti, pensando che abbia rovesciato tutto, inaugurando finalmente una Chiesa cattolica «nuova», aperta a tutte le conquiste delle libertà moderne. Dall'altra quelli che protestano piangenti, pensando anch'essi che abbia rovesciato tutto, anche fede cattolica e ortodossia bimillenaria. Perciò la Chiesa attuale non è più quella voluta da Gesù Cristo, lo ha tradito e si è consegnata al mondo; la Santa Sede sarebbe in fondo vacante; la riforma liturgica è giudicata un'infamia e a salvare la fede resterebbe il piccolo nucleo dei tradizionalisti alla Lefebvre, nostalgici di un mondo ormai morto e, solo in funzione di quello, anche di una Chiesa sognata da loro, che in realtà non è mai esistita. Due estremi. Di fatto " sostiene Malpelo " più pericoloso il secondo, che magari sparge su Internet accuse di eresia a chi pensa di «dialogare» con i lontani, e anche con i vicini come ortodossi ed evangelici e «persino» con gli ebrei, «nostri fratelli maggiori». Definendoli così nella realtà della loro fede e storia, Giovanni Paolo II non era un «eversore» della fede cattolica...
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