venerdì 8 aprile 2016
Trent'anni fa, quando esplose il reattore di Chernobyl, Fedor Alexandrovich aveva solo quattro anni. Ed è proprio lui a condurci nell'indagine su una catastrofe che riaccese l'attenzione del mondo sui rischi dell'energia nucleare. Nel documentario diretto da Chad Gracia, vincitore del Gran Premio della giuria al Sundance 2015 scopriamo infatti che forse quello di Chenobyl non è stato un incidente causato da un errore umano. Nei pressi della centrale sorge infatti la Duga, una gigantesca antenna che doveva interferire con le comunicazioni occidentali, ma che non ha mai funzionato. Proprio nel bel mezzo della rivoluzione ucraina Fedor scava nel passato dell'ex Unione Sovietica per disseppellire le menzogne del regime comunista, cavalcando una teoria del complotto tutta da verificare, ma ricca di grande fascino. (A.De.Lu.)
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