sabato 8 agosto 2015
Stavano scavando per realizzare un'opera di bonifica vicino a Porta Diana, a sud della necropoli etrusca. A un certo punto la pala meccanica, tolto un primo strato di terra, urta una fila di grossi ciottoli ammonticchiati verso la collinetta del cimitero comunale. I lavori si fermano subito e qualcuno tra i responsabili del cantiere si mette a ripulire con le mani il terriccio che ancora copre quello che sembra essere un manufatto antico. Un gesto istintivo e prudente. Da queste parti, a Volterra e dintorni, quando si scava è facile imbattersi in reperti dell'età del ferro, etruschi, romani o medievali, e conviene bloccarsi al minimo sospetto. È così che sono affiorati i primi tratti di un muro, una ventina di metri, che qualche giorno dopo, con l'intervento della Soprintendenza ai beni archeologici della Toscana, appare con nitore in tutta la sua forma facendo sobbalzare il responsabile dell'ufficio, Andrea Pessina e il sindaco Marco Buselli. Si tratterebbe infatti di una scoperta unica nel suo genere: un arco ellittico lungo ottanta metri che lascia presupporre l'esistenza in quel sito di un edificio pubblico di origini romane adibito, probabilmente, a giochi gladiatori. La struttura, peraltro, assomiglia molto al Teatro di Vallebona, dell'epoca di Augusto, che sorge dall'altra parte della città. Bisogna scavare di più, ora, per fare emergere il resto di questo “piccolo Colosseo”, che si nasconderebbe ancora sotto terra. I finanziamenti sono stati promessi. E il “museo a cielo aperto” di Volterra si arricchirà, speriamo presto, di un altro prezioso gioiello. Una prova di civiltà.
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