Il cambio climatico esige politiche ambientali ed economiche più avvedute
domenica 19 novembre 2017
In dieci anni, a causa delle frane e delle alluvioni, l'agricoltura italiana ha perso 14 miliardi di euro. Il numero è impressionante e lo sarebbe ancora di più se a questo fosse aggiunto l'ammontare dei danni sopportati per l'opposto: la siccità. Diciamolo subito, l'agricoltura probabilmente più di altri comparti ha dalla sua una capacità di resilienza che la salva dal tracollo finale. Ma i numeri dicono molto. E soprattutto pesano sui bilanci delle imprese e più in generale dell'economia nazionale.
Il tema dei danni causati dall'andamento climatico e soprattutto dai cambiamenti climatici, è tornato in auge in questi giorni. Dopo mesi di siccità e gran caldo, novembre sta assumendo i contorni del mese delle piogge. Stando a Coldiretti, tra pioggia e neve in questo mese sarebbe le precipitazioni sarebbero già superiore del 38% rispetto alla media. Con tutto il copione al quale siamo ormai abituati: blocchi stradali, frane, allagamenti e interruzioni di elettricità. E con i trattori agricoli usati come spalaneve e gli spandiconcime adoperati per la distribuzione del sale contro il gelo.
Tutto è accaduto, come si è detto, dopo mesi di scarsità d'acqua. Tanto che proprio i danni dell'abbondanza d'acqua sono stati accentuati dall'aridità del terreno che non è stato in grado di assorbire correttamente le precipitazioni. A conti fatti, mancherebbero all'appello almeno 60 miliardi di metri cubi di acqua per effetto di un 2017 straordinariamente siccitoso in cui è caduto sul Paese circa un terzo di pioggia in meno nei primi dieci mesi dell'anno.
Il cuore del problema - anche dal punto di vista economico -, si trova però nella natura del cambiamento climatico che tecnicamente si esprime con ripetuti sfasamenti stagionali ed eventi estremi e quindi anche con il rapido passaggio dalla siccità all'alluvione; e poi ancora con precipitazioni brevi e violente accompagnate da bombe d'acqua con effetti devastanti sulle coltivazioni e sulla stabilità idrogeologica del territorio e per la sicurezza delle persone. Ogni singolo episodio di questo genere provoca danni e scompensi ambientali che occorre poi recuperare. L'Italia - ma anche l'Europa -, di fatto non hanno ancora trovato un meccanismo di risposta a questa situazione che fra l'altro si evolve in continuazione. La strada non è facile e passa da tecnologie nuove ma anche da politiche ambientali ed economiche più avvedute e attente, da investimenti consistenti per il futuro e da spese importanti per arginare gli sconquassi del presente. Sta cambiando rapidamente lo stesso volto dell'agricoltura e della produzione alimentare.
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