martedì 2 agosto 2016
Città multietnica, Napoli inventa la versione "nera" del suo dolce tipico e più famoso, il babà. In nome dell'uguaglianza dei diritti e della solidarietà e contro il razzismo. La novità è proposta da due delle più rinomate pasticcerie napoletane: Eccellenze Campane e Gran Caffè Gambrinus. Ciascuna ha rivisitato il babà a modo suo, ma con lo stesso obiettivo: farne un simbolo dell'inclusione e della condivisione. Accanto al babà tradizionale c'è dunque il "babà dell'integrazione" che si presenta in due versioni, per accontentare ogni gusto. Eccellenze Campane offre nei vassoi "un babà completamente lavorato con caffè e successivamente imbevuto di caffè Kenon, marchio tutto napoletano, e rum", spiega il patron Felice Balsamo. Il babà nero creato nel Gambrinus da Massimiliano Rosati e Michele Sergio e dal pasticciere Stefano Avellano è invece ricoperto da finissimo cioccolato, mentre il sapore è arricchito da una mousse aromatizzata alla zuppa inglese. A parte la finitura, la tradizione, va sottolineato, è rispettata perché la ricetta del babà è quella originale e non potrebbe essere diversamente. "Napoli è una città storicamente schierata contro il razzismo - commenta Felice Balsamo -. Siamo tanto avanti in questo campo, che anche il nostro prodotto tipico si adegua". E il verde Francesco Emilio Borrelli aggiunge: "In un periodo in cui cresce il razzismo, anche per le parole di chi specula sulla paura del terrorismo, arriva da Napoli una risposta culinaria che invita a non fare differenze tra gli esseri umani". Un piccolo segnale, senza diversità, se non di gusto.
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