domenica 2 febbraio 2014
Ha scontato una pena di 16 anni in una prigione americana per avere tentato di rapinare una banca. Ora è una sorta di banchiere dei detenuti. A raccontare la storia – una classica storia di “redenzione” americana – di Michael Benanti, 41 anni, è il Wall Street Journal. L'idea dalla quale è nata la “Prisoner Assistant Inc.” è semplice: offrire assistenza finanziaria ai detenuti e aiutarli in tutti quei servizi di assistenza al credito difficili da gestire stando dietro le sbarre. Nella convinzione che avere un “gruzzoletto” da parte fuori possa aiutare a non rifinire dentro. E che possa così servire ad alleggerire la popolazione carceraria americana, formata oggi da 1,5 milioni di persone, molti dei quali recidivi. Secondo uno studio del Pew Center on the States, quattro detenuti su dieci tornano in prigione nel giro di tre anni dal loro rilascio. I carcerati “incassano” per i lavori che svolgono all'interno dei penitenziari 59 milioni di dollari.Karl Nadler, uscito di prigione lo scorso ottobre dopo 15 anni dietro le sbarre, negli ultimi tre anni ha usufruito dei servizi della Prisoner Assistant. La società di Benanti lo ha aiutato – ha spiegato al Wall Street Journal – ad aprire un conto in banca sul quale depositare i soldi lasciatigli in eredità dalla madre. È uscito dalla prigione potendo contare su un conto di 7.500 dollari. Quanto costano i servizi offerti dalla Prisoner Assistant? Cinque dollari per gestire un conto corrente. Il pacchetto completo costa invece 24 dollari al mese: pagare le bollette, ritirare la posta, fare bonifici, ottenere carte di credito e linee di credito.
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