sabato 8 luglio 2017
Iragazzi giocavano con una palla dai molti colori. Io riposavo su una sedia a sdraio nella prima ora di un pomeriggio d'estate quando il sole davanti alla casa di montagna contendeva alle nuvole la sua parte di cielo. «Chi viene con me a funghi nel bosco? Pupa, vieni tu?». No, pupa non veniva, preferiva sfogliare un giornale di moda. «Bene, allora andrò da solo», sentii rispondere da mio padre senza rimprovero, ma con una sottile nota si delusione nella voce, mentre la sua figura ancora snella incominciava a salire il pendio verde fino a scomparire tra gli alti abeti. In quel momento ebbi la sensazione di averlo perduto per sempre e mi gettai in faccia il disprezzo per la mia inettitudine, ma non con sufficiente violenza da rinunciare alla mia comoda poltrona. Altre volte ci eravamo chinati sotto i cespugli a raccogliere fragole, mirtilli e funghi, a graffiarci le mani con le spine pur di raccogliere i rami di bacche rosse che al ritorno sarebbero state accolte dal sorriso della mamma. Una piccola valle che aveva scelto il suo posto tra la alte montagne, era l'amato rifugio di mio padre. Egli si era guadagnato quei giorni di vacanza negli anni del silenzio politico, dai quaranta ai sessanta anni, una vita.
Naturale sarebbe stato diventare pessimista verso gli uomini del potere, gli amici che lo avevano dimenticato o il destino. Quello stare nascosto per non essere troppo notato, quel camminare per la città ai lati. Dalla strada per non costringere un conoscente di altro tempo a salutarlo o per risparmiare al proprio cuore la vista di un vecchio compagno, scivolare dietro un angolo per la paura di compromettersi con un'alzata di cappello. Tanto era riuscita ad ottenere in pochi anni la dittatura.
Tutta la tragedia del suo spirito che vedeva crollare sogni e ideali per cui aveva combattuto, avrebbe dovuto fare dì lui un uomo triste e chiuso, mentre aveva mantenuto un animo sereno anche nella sofferenza ed aveva salvato un raro lirismo interiore. Quando l'Italia riprese la sua libertà mio padre si trovò di nuovo con una bandiera in mano e cercò di difenderla finché ebbe vita. E di nuovo chiedeva a chi aveva vicino: «Vieni anche tu?». Si venivano. Una folla di generosi e di fedeli della giustizia si misero in marcia. Poi lentamente qualcuno si fermò, trovò un posto all'ombra, una poltrona a sdraio. Altri rallentarono la marcia abbandonarono il loro capitano e quando egli li lasciò per sempre scomparvero nel folto bosco per mille diverse strade.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: