domenica 24 luglio 2016
Da ragazzino, a qualche campeggio scout, mi capitava di osservare una patologica solidarietà fra parenti, una specie di campanilismo familiare. Ragionavo, con la mia ingenuità del tempo, notando come non raramente le famiglie somigliavano a dei salvadanai. Così immaginai che solo le unità familiari prive dell'adipe economico, erano quelle che potevano davvero volersi bene semplicemente. Il mio sogno era Noè e i suoi parenti, stare uniti da una grande responsabilità e da una vicenda senza pari. Ancora non ho costruito nessuna arca navigante. Ero interessato però a casi estremi e fantastici. Pinocchio con il padre-madre Geppetto, lo amavo solo fin che si conservava fatto col legno paterno. Mowgli, portatoci dalla penna di Kipling, aveva per famiglia la jungla intera. Mi interessava anche la chioccia coi suoi pulcini. Oggi, se rifletto su quel che vedo, un po' me ne stupisco. Ci sono le famiglie dei single, in Svezia pienamente maggioritarie, poi quelle allargate, da richiedere il disegno di una mappa per potercisi orientare. Ci sono quindi genitori che cambiano sesso, che acquisiscono paternità e maternità avvalendosi di interventi tecnici e anche di uteri di soccorso. Enumerando le situazioni, perdo il filo e devo ricominciare il conteggio. Che sia la tempesta prima della quiete?
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