I nostri gesti toccano sempre chi ci sta accanto
giovedì 31 ottobre 2024
È nell’istante di un tocco, nel frammento di una parola, nello spazio di uno sguardo, che spesso la vita prende una direzione inaspettata. Ecco perché quando abbiamo davanti qualcuno dovremmo pensare che ciò che facciamo ha sempre una conseguenza con coloro con cui siamo in relazione. Un messaggio ben testimoniato da sant’Alfonso Rodriguez, che era un semplice fratello portinaio a Palma di Maiorca, ma che toccò il destino di tanti confratelli di passaggio. Era nato a Segovia, in Spagna, nel 1533 in una famiglia di mercanti di lana e, con il desiderio di consacrarsi, studiò dai gesuiti di Alcalà. A 23 anni, dopo la morte del padre, dovette però occuparsi degli affari di famiglia. Si sposò ed ebbe tre figli, ma all’età di 31 anni rimase vedovo. Poco prima aveva perso anche due figli: il dolore fu troppo e per questo decise di lasciare tutto e riprendere gli studi presso i gesuiti. La Compagnia di Gesù, nella quale Alfonso volle restare sempre fratello coadiutore, lo accolse e lo inviò a Palma di Maiorca, dove svolse con attenzione e delicatezza il ruolo di portinaio del convento dal quale all’epoca passavano i missionari diretti in America. Padre spirituale e mistico, per molti l’incontro con Rodriguez sulla strada verso le terre di missione fu un’esperienza preziosa, come accadde a san Pietro Claver, l’«apostolo degli schiavi». Rodriguez morì nel 1617. Altri santi. Sant’Antonino di Milano, vescovo (VII sec.); beato Cristoforo di Romagna, sacerdote (XIII sec.). Letture. Romano. Ef 6,10-20; Sal 143; Lc 13,31-35. Ambrosiano. Ap 14,1-5; Sal 67 (68); Mt 19,27-29. Bizantino. 1Ts 4,1-12; Lc 11,42-46. t.me/santoavvenire © riproduzione riservata
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