giovedì 14 agosto 2014
«Ho studiato a memoria i tempi antichi/ ho studiato ai piedi dei grandi maestri,/ e vorrei fosse possibile che ora i maestri/ potessero tornare a studiare con me». I lettori di questo viaggio conoscono da tempo il nome di Walt Whitman come uno dei grandi maestri, quelli che indicano la strada. Ogni uomo ha una via tracciata da matita non umana. Ma ogni uomo può e deve intraprendere la sua strada con gli strumenti umani che la vita concede e di cui pretende uso. E, se ha fortuna e talento, sa scoprire i propri maestri, coloro che spianano la strada, senza cancellarne le curve, le gallerie, ma facendo luce sul viaggiatore, illuminandolo di vita e incentivando la sua attenzione. Il grande poeta americano sta svelandoci, in questi versi, un segreto che può rovesciare o colmare ogni vita. E non stiamo parlando solo di poesia. Che, o accosta e ama, e legge e riaccende e sacralizza la vita, o è soltanto più o meno elevata letteratura. Io ho letto e recitato con devozione le parole dei maestri, della mia tradizione, grazie ai quali io esisto. Ma è necessario che ora i maestri, morti da tempo, vengano a me a sentire, a ascoltare me. Solo così il loro insegnamento è vivo, la tradizione è presente , solo così la specie continua , nel pensiero vivo e affratellante.
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