lunedì 15 novembre 2004
«Affidereste voi il comando dei vigili del fuoco a un piromane? O quello dei vigili urbani a chi sistematicamente guida in stato di ebbrezza? Credo di no. In questo non c"è un pregiudizio». Dunque, argomenta Il Manifesto (domenica 7), a chi per l"omosessualità parla di peccato non si può affidare un commissariato ai diritti e alla giustizia. Questo ragionamento, con altre analoghe facezie, appare su un giornale che ancora oggi si definisce «quotidiano comunista». Allora, senza pregiudizi, affidereste voi quel commissariato a un comunista che, ancora oggi, si richiama agli stessi principi di chi ha fatto cento milioni di vittime, anche comuniste? E un comunista, memore dei gulag e delle foibe dei nostri giorni, può ragionevolmente accusare oggi i cristiani (il Manifesto, sabato 6) di aver «lacerato i corpi nella notte di San Bartolomeo» (1572) o perché «nel 1227 la chiesa era per l"obbligo alle donne di portare il velo»? E un erede della cultura di quei regimi che rieducavano gli oppositori mediante tortura e lavaggio del cervello può mettere sotto accusa Sant"Agostino (IV sec.) perché " dice il Manifesto " «fu il primo a teorizzare la possibilità di fare ricorso alla violenza per salvare l"altro dalla perdizione»? E può un nostalgico del comunismo e degli accordi di Yalta (spartizione del mondo fatta d"accordo con i "laici" del tempo) accusare «i teologi di aver elaborato la dottrina della guerra giusta che prevedeva una netta divisione fra il territorio dei fedeli e quello dei pagani»? Queste e altre facezie sono gli argomenti con cui i comunisti odierni tentano di ghettizzare i cattolici. Perché in testata il Manifesto non mette: «quotidiano umoristico»?
LEGGERE E SCRIVERE Sergio Romano, su Panorama (11 novembre) riduce il Concilio a quanto segue: «Riformò la liturgia, abolì il pulpito, volle che il sacerdote durante la Messa non voltasse le spalle ai fedeli, associò i laici ai riti, mise l"accento sull"importanza della congregazione», punto. Prima pagina dell"Unità (mercoledì 10), parla un certo Mario I.: «Lei mi ha lasciato, così per la Chiesa da quel momento sono un peccatore, mio malgrado». Precisazione dell"articolista: «Due volte peccatore, perché oggi ama un"altra donna con la quale ha formato una coppia di fatto». E ancora (giovedì 11): «L"arcivescovo di Bologna ieri ha definito le coppie di fatto "Una letale metastasi"». Ma perché tanta gente scrive senza leggere? Per esempio, i 16 documenti del Vaticano II, il Catechismo (n. 2386: «La vittima innocente del divorzio non contravviene alla legge morale», anche se poi rischia di farlo) e il testo del discorso di monsignor Caffarra, che diceva tutt"altro: «L"identità del diritto con il desiderio è la vera metastasi della nostra società occidentale».
PRUDENZA MANIFESTADopo il «Good morning America: gli Americani cacciano Bush dalla Casa Bianca» (3/11), il «Good night America: "vittoria storica" di George Bush» (5/11) e l"annuncio «Arafat muore» (6/11) mentre era ancora vivo, ecco che, quando Arafat è davvero morto, il Manifesto (venerdì 12) diventa prudentissimo: il leader palestinese è soltanto «Senza una terra».
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