venerdì 4 luglio 2014
Come catena: 1) "Corsera" 30/6, p. 23: «Risposta al marxismo: il Papa rivendica la bandiera dei poveri». 2) "Unità" (1/7, p. 16): «Cattolici. È vero che non contano più in politica?» 3) "Avvenire" (2/7, p. 8): «Ecumenismo: i passi di Papa Francesco» 4) "Foglio" (3/7, p. 2: «Credere, obbedire... uno dei temi chiave del Sinodo sulla famiglia sarà la virtù dell'obbedienza». Quasi grani di rosario. 1: "La bandiera dei poveri"? Chi nella storia ha dimenticato i poveri ha tradito il Vangelo generando chi ha pensato di difenderli denunciando il Vangelo. Mai più! Chi difende i poveri è alleato dei seguaci del Vangelo, e difendere i poveri vuol dire anche denunciare i meccanismi che li rendono tali e li tengono oppressi. 2: Cattolici in politica? Contano! Fino a prova contraria anch'essi hanno occhi, pensano e votano liberamente con la loro coscienza! Oggi la Chiesa non è un partito, e nessun partito può pretendersi "chiesa" o "antichiesa"! 3: Nelle parole forti e cariche di speranza del cardinale Kasper il futuro della risposta all'«Ut unum sint» del Signore. 4: Giusto. Fede biblica è «upakoè» (ob-audientia), ma occorre chiarire a Chi, ed è bene sia sparito il "combattere", in altri tempi un peso in negativo.
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