Gli umani “Supereroi” di Pani e Mollica
giovedì 11 agosto 2016
Esiste un giornalista dello spettacolo più noto di Vincenzo Mollica del Tg1? Forse no. Lui conosce tutti, intervista tutti, anzi: spesso con attori e cantanti ci duetta (Benigni docet). Mollica è amico di tutti anche perché parla quasi sempre bene di tutti. Massimiliano Pani è forse meno conosciuto dal grande pubblico, ma nel mondo delle scene si destreggia con disinvoltura. Non fosse altro per il cognome che lo rimanda a un padre grande attore e a una madre grandissima cantante: Corrado Pani e Mina. Ma lui se la cava anche da solo come compositore, produttore discografico e collezionista. Una veste, quest'ultima, che lo ha imposto al pubblico televisivo, oltre che con la partecipazione a varie giurie, con un piacevole e garbato programma dal titolo Italia da stimare. Pani e Mollica, che non sappiamo se abbiano deciso di fare un programma insieme per consequenzialità dei cognomi, sono in onda il giovedì in seconda serata sua Rai 1 con Supereroi. Viaggiano a bordo di una vecchia auto immaginaria in uno scenario da cartoon (non dimentichiamo che Mollica è anche fumettista) per “raggiungere” e intervistare big dello spettacolo come Vasco Rossi, Fiorello e Gigi Proietti (stasera sarà la volta di Carlo Verdone), non tanto perché loro stessi siano dei “supereroi”, ma per farsi dire chi sono i loro “supereroi”, i loro punti di riferimento, le persone a cui devono tutto o molto per la loro carriera, ma anche per la loro vita. È così che nell'ultima puntata Renato Zero ha parlato dei suoi genitori, ma anche di uno sconosciuto prete («Un sacerdote che non saprò mai chi fosse perché ha guadagnato in fretta l'uscita dall'ospedale del Bambin Gesù») che lo avrebbe riconsegnato alla vita donandogli delle piastrine, ma anche «una passione per Dio, per i comandamenti e per le Scritture». Mollica dialogando con Pani nell'auto immaginaria conferma che il cantante «ha una sua spiritualità, che è molto religioso e continua a esserlo» tanto da avere inserito nel suo ultimo album una canzone dal titolo Gesù. «Cantare Gesù – dice Zero – è stata un'esigenza inevitabile. Ma essere cristiano non basta, bisogna avere passione per il prossimo». Poi parla di cultura e di politica confondendo legislatura con legislazione, ma a uno Zero così ispirato si può anche perdonare il lapsus. Si perdona un po' meno a Pani e Mollica la mancanza di un po' di brio e di naturalezza.
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