domenica 3 novembre 2013
«La Francia è soprattutto il Paese della "eccezione sessuale"», dichiarava su La Repubblica (26 ottobre) la filosofa Michela Marzano, che insegna nell'Università di Parigi V. Anzi, confermava che addirittura «oggi assistiamo a un revival della cultura della sessualità» e non c'è bisogno di fare esempi. Sia Il Foglio sia Libero – il primo deprecando, il secondo apprezzando e rilanciando – informano (venerdì 1) che «ben 343 intellettuali francesi hanno firmato un manifesto che rivendica il diritto degli adulti consenzienti – uomini e donne – di fare sesso a pagamento quando lo hanno scelto e voluto». Con questa impostazione, non c'è molto da meravigliarsi se un tal numero di intellettuali elevi il commercio del corpo femminile a diritto e alla dignità di cultura. Men che meno c'è da stupirsi se lo stile giornalistico di Libero colloca la notizia in prima pagina schierandosi con «la sinistra» e con essa rivendicando «il diritto di andare a prostitute» (il firmatario scrive di averlo fatto). Dichiara, infatti, «sacrosanto» l'«appello» dei 343, condanna «la proposta del governo di multare i clienti» e pubblica una grande fotografia in cui una schiera di donne tiene uno striscione con la scritta «Fierès d'etre putes» (Fiere di essere p…). Insomma, tra queste manifestanti e titoli di Libero, è una specie di "putes pride". E quanto ai 343 intellettuali d'Oltralpe? Un esempio di morale della laïcité.MILLE ANNI FAKurt Gödel era un famoso matematico e logico austriaco. Morì nel 1978 lasciandoci in eredità i suoi studi sulla possibilità di dimostrare scientificamente l'esistenza di Dio. Secondo la sua tesi del 1941, sintetizzata da La Stampa (mercoledì 30), Dio «è un concetto che, se si suppone che esista, ha delle proprietà – definite "proprietà positive" – tali da renderne necessaria l'esistenza da un punto di vista logico». Ora, a oltre 70 anni di distanza, due informatici della Free University di Berlino e della University of Technology di Vienna, sono riusciti, con i loro computer, a «formalizzare, meccanizzare e automatizzare la prova dell'esistenza di Dio», vale a dire il teorema di Gödel. Valuteranno i teologi questa «dimostrazione». Qui ci basta ricordare che già mille anni fa il filosofo e teologo Anselmo d'Aosta aveva definito Dio come «ciò di cui non può essere pensato niente di maggiore». E poiché questa idea esiste nel pensiero e siccome Dio non sarebbe tale se non fosse dotato di una esistenza effettiva anche fuori della mente di chi si forma quel concetto, la sua esistenza è così dimostrata e provata. Fu chiamata la «dimostrazione ontologica» dell'esistenza di Dio. Anselmo visse dal 1033 al 1109, quando l'informatica e i computer non erano nel pensiero del santo arcivescovo di Canterbury, ma in quello del Creatore sì.ZUCCHE VUOTEInvece delle macabre maschere e delle zucche vuote di Halloween, la Curia diocesana di Bologna ha organizzato, per la vigilia di Ognissanti, un pellegrinaggio di preghiera e meditazione al cimitero per onorare i santi e suffragare i defunti. In un trafiletto, La Repubblica (29 ottobre) irride a questa iniziativa, ma poi è costretta ad ammettere che il mattino seguente le zucche vuote «finiranno nel pattume». I morti, invece, risorgeranno.
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